Allenamento mentale nel calcio: come pianificare la sessione perfetta

Ti sei mai chiesto perché nei momenti cruciali delle partite ci sono alcuni giocatori che brillano, mentre altri tendono a scomparire, evitando ogni tipo di responsabilità?

Nel calcio, la battaglia fisica, tecnica e tattica rappresenta solo una parte della sfida complessiva.

Gli studi effettuati negli ultimi anni hanno permesso di identificare le quattro macro-aree all'interno delle quali viene racchiusa la totalità della prestazione:

  • Prestazione Tecnica

  • Prestazione Tattica

  • Prestazione Fisica

  • Prestazione Psicologica

Eppure, in fase di pianificazione degli allenamenti, la maggior parte degli allenatori si focalizza solo sulle prime tre componenti, ignorando di fatto l'elemento psicologico.

È ironico come termini come “resilienza”, “forza mentale” e “determinazione” vengano sbandierati con orgoglio, per poi essere trascurati all'atto pratico.

Sono davvero pochi i Mister che hanno la capacità di integrare questa componente in maniera pratica all'interno delle proprie sessioni di allenamento.

In questo articolo esploreremo come strutturare una sessione perfetta che incorpori al suo interno tutte le componenti, e forniremo alcuni esempi pratici che potrai utilizzare già dal tuo prossimo allenamento.

Iniziamo.

Le 3 caratteristiche che il 90% degli allenatori integra nelle proprie sessioni di allenamento

Per ottimizzare le prestazioni di una squadra di calcio, è fondamentale considerare tutte le macro-aree essenziali. Ecco una panoramica dettagliata:

1. Allenamento tecnico

Si tratta dell'insieme di abilità motorie e gestuali che il giocatore utilizza per gestire il pallone nelle diverse situazioni di gioco. Una buona padronanza tecnica permette di effettuare giocate più precise ed efficaci, migliorando la prestazione complessiva.

In quest'area possiamo includere tutte le esercitazioni in cui il pallone è l'elemento centrale del gioco, e ciascun giocatore effettua un numero alto di ripetizioni dei gesti tecnici sui quali si desidera lavorare.

2. Allenamento tattico

È dell'insieme di strategie organizzative che la squadra adotta per affrontare una partita. Questo include la disposizione generale, di reparto o individuale a seconda delle situazioni. Una tattica ben elaborata permette di sfruttare le lacune avversarie e massimizzare le proprie risorse.

In quest'area possiamo includere tutte le esercitazioni di carattere organizzativo che permettono alla squadra di essere a suo agio nelle varie fasi di gioco. Le più comuni sono la fase offensiva, quella difensiva e le transizioni positive e negative. In più, ognuna di queste fasi può essere ulteriormente sezionata per lavorare ancora più a fondo sui dettagli (esempi: costruzione dal basso in fase di possesso, pressing nella metà campo avversaria)

3. Allenamento fisico

Si tratta delle capacità corporee del giocatore. Si divide anch'essa in più aspetti, tra i quali forza, velocità, resistenza, agilità, coordinazione e rapidità. Ognuno di questi aspetti contribuisce alla prestazione atletica, permettendo ai giocatori di affrontare la competizione da un punto di vista fisico.

In quest'area possiamo includere tutte le esercitazioni svolte senza palla, e tutte le esercitazioni in cui la palla è utilizzata non per migliorare gli aspetti tecnici, ma per sviluppare le componenti fisiche in maniera più divertente e partecipativa.

Queste componenti trovano molto spazio all'interno di una comune sessione d'allenamento. Gli addetti ai lavori conoscono bene questi aspetti e sanno che ognuno di essi deve essere considerato almeno una volta all'interno del micro-ciclo settimanale.

Indipendentemente dalla categoria nella quale alleni e quante sessioni svolgi settimanalmente, sono sicuro che riesci a ritagliare dei momenti per migliorare, ad esempio, il controllo orientato o il tiro (tecnica), la fase difensiva o offensiva (tattica), rapidità o resistenza (fisico).

E adesso veniamo a noi. Cosa manca?

Allenamento mentale: la caratteristica che devi assolutamente integrare all'interno dei tuoi allenamenti

È ora di concentrarci sull'aspetto mentale, l'elemento cruciale che valorizza tutte le componenti precedentemente analizzate. Infatti, esso è in grado di distruggere o elevare all'ennesima potenza tutto il resto del tuo lavoro.

Ti è mai capitato di avere un giocatore pronto dal punto di vista fisico, tecnico e tattico, ma che alla prima difficoltà della partita smette di giocare o comunque non riesce a mettere in pratica il lavoro settimanale?

Credo di sì.

Durante una partita o una fase critica della stagione può succedere di tutto, e possedere gli strumenti necessari per fronteggiare l'altalena delle emozioni è fondamentale.

Di seguito, ti elenco alcune tra le situazioni più comuni in grado di destabilizzare i giocatori emotivamente fragili e portarli al nervosismo, compromettendone la prestazione:

  • Critiche dagli spalti

  • Svantaggio nel punteggio

  • Litigio con un avversario

  • Svista arbitrale

  • Proprio errore individuale

Queste sono solo alcune delle cause più frequenti di destabilizzazione emotiva.

Durante la mia carriera da allenatore, ho incontrato diversi giocatori che mi hanno confessato di sentirsi particolarmente sotto pressione quando durante la partita mandavo a riscaldare un altro giocatore del loro stesso ruolo. La paura di essere sostituiti gli rendeva ogni giocata più difficile da eseguire.

Per cui, il grande passo che devi fare come come allenatore, è introdurre nelle tue sessioni una componente che porti il giocatore a migliorare il suo autocontrollo emotivo.

Autocontrollo emotivo: esercitazioni pratiche

Di seguito ti offro qualche consiglio pratico per rendere il tuo allenamento più realistico, in modo tale da sviluppare nei giocatori. Si tratta di esercitazioni pratiche semplici ma efficaci, che non stravolgeranno la tua settimana tipo ma si integreranno per costituire un valore aggiunto.

Eccole:

1. Alta pressione

Esercitazione: Crea uno scenario di gioco in cui i giocatori si affrontano in un duello 1v1 e hanno solo 5" di tempo per poter fare gol in porticine o in porte grandi difese dai portieri.

Obiettivo: Migliorare la capacità di rimanere calmi e concentrati in situazioni di stress.

2. Simulazione delle critiche dagli spalti

Esercitazione: Organizza un triangolare in cui la squadra che a turno riposa ha la libertà di poter innervosire i giocatori che in quel momento stanno giocando la partita. Si devono comportare come il pubblico nelle partite ufficiali.

Obiettivo: Aiutare i giocatori a ignorare le distrazioni esterne e a resistere alle eventuali critiche.

3. Il provocatore

Esercitazione: Prima dell'allenamento, incarica segretamente un giocatore di comportarsi come un provocatore durante le esercitazioni di quel giorno.

Obiettivo: Riuscire a gestire un conflitto in campo e ritrovare immediatamente la serenità per continuare a giocare.

4. Partite a tema con regole speciali

Esercizio: Organizza partite a tema con regole specifiche e inusuali. Tra queste puoi impostare il divieto di protestare per le decisioni arbitrali, oppure il divieto di lamentarsi per gli errori dei compagni. Le penalità possono variare dal subire un rigore contro oppure nel giocare momentaneamente in inferiorità numerica con l'esclusione del giocatore autore dell'infrazione della regola.

Obiettivo: Rafforzare l'autocontrollo, il rispetto delle regole, e accettare l'eventualità di una svista arbitrale.

5. Simulazione dello svantaggio

Esercitazione: Crea situazioni in cui la squadra deve rimontare uno svantaggio iniziale impostato prima di iniziare la gara. Lo svantaggio può essere di uno o due gol. Eventualmente è possibile inserire anche il fattore tempo per un ulteriore senso di urgenza.

Obiettivo: Migliorare la capacità di rimanere lucidi nella fasi difficili di una partita.

6. Partita con interruzioni (la più odiata dai giocatori)

Esercitazione: Imposta partite in cui interrompi frequentemente il gioco e chiedi ai giocatori di assumere posizioni prestabilite come un corner a sfavore, una rimessa laterale in zona d'attacco, oppure di ritrovare la loro posizione iniziale di gioco.

Obiettivo: Allenare la capacità di rimanere concentrati durante le fasi spezzettate di una partita.

7. Risoluzione di un problema tattico

Esercitazione: Presenta situazioni di gioco che possono stravolgersi da un momento all'altro. Un esempio può essere la classica gestione di una transizione negativa, in cui i giocatori hanno il compito di cambiare immediatamente mentalità e risolvere un nuovo scenario tattico inaspettato.

Obiettivo: Rafforza la capacità di rimanere lucidi e prendere decisioni efficaci anche in situazioni complicate.

Conclusioni

Questi sono solo alcuni esempi pratici con i quali puoi lavorare sull'aspetto mentale dei giocatori dal punto di vista situazionale. Naturalmente dietro un atleta forte mentalmente ci sono percorsi specifici che possono essere svolti individualmente anche fuori dal campo. Detto questo, puoi iniziare a integrare le esercitazioni proposte, oppure sei libero di mescolarle tra loro o modificarle a tuo piacimento.

L'allenatore sei tu, e nessuno meglio di te conosce la tua squadra e ciò di cui ha bisogno.

Integrare l'allenamento mentale nelle sessioni di allenamento calcistico è un passo fondamentale per ottenere il massimo rendimento dai giocatori, sia individualmente che come squadra. Abbiamo esplorato come gli aspetti tecnici, tattici e fisici siano essenziali, ma è proprio l'elemento mentale che spesso fa la differenza tra una prestazione mediocre e una eccellente.

Ricorda, un giocatore mentalmente forte è più capace di affrontare critiche, svantaggi e altre difficoltà senza perdere la calma e la lucidità necessarie per performare al meglio.

Investire nell'allenamento mentale significa investire nel successo a lungo termine della tua squadra.

Non credi ne valga la pena?

Ti sei mai chiesto perché nei momenti cruciali delle partite ci sono alcuni giocatori che brillano, mentre altri tendono a scomparire, evitando ogni tipo di responsabilità?

Nel calcio, la battaglia fisica, tecnica e tattica rappresenta solo una parte della sfida complessiva.

Gli studi effettuati negli ultimi anni hanno permesso di identificare le quattro macro-aree all'interno delle quali viene racchiusa la totalità della prestazione:

  • Prestazione Tecnica

  • Prestazione Tattica

  • Prestazione Fisica

  • Prestazione Psicologica

Eppure, in fase di pianificazione degli allenamenti, la maggior parte degli allenatori si focalizza solo sulle prime tre componenti, ignorando di fatto l'elemento psicologico.

È ironico come termini come “resilienza”, “forza mentale” e “determinazione” vengano sbandierati con orgoglio, per poi essere trascurati all'atto pratico.

Sono davvero pochi i Mister che hanno la capacità di integrare questa componente in maniera pratica all'interno delle proprie sessioni di allenamento.

In questo articolo esploreremo come strutturare una sessione perfetta che incorpori al suo interno tutte le componenti, e forniremo alcuni esempi pratici che potrai utilizzare già dal tuo prossimo allenamento.

Iniziamo.

Le 3 caratteristiche che il 90% degli allenatori integra nelle proprie sessioni di allenamento

Per ottimizzare le prestazioni di una squadra di calcio, è fondamentale considerare tutte le macro-aree essenziali. Ecco una panoramica dettagliata:

1. Allenamento tecnico

Si tratta dell'insieme di abilità motorie e gestuali che il giocatore utilizza per gestire il pallone nelle diverse situazioni di gioco. Una buona padronanza tecnica permette di effettuare giocate più precise ed efficaci, migliorando la prestazione complessiva.

In quest'area possiamo includere tutte le esercitazioni in cui il pallone è l'elemento centrale del gioco, e ciascun giocatore effettua un numero alto di ripetizioni dei gesti tecnici sui quali si desidera lavorare.

2. Allenamento tattico

È dell'insieme di strategie organizzative che la squadra adotta per affrontare una partita. Questo include la disposizione generale, di reparto o individuale a seconda delle situazioni. Una tattica ben elaborata permette di sfruttare le lacune avversarie e massimizzare le proprie risorse.

In quest'area possiamo includere tutte le esercitazioni di carattere organizzativo che permettono alla squadra di essere a suo agio nelle varie fasi di gioco. Le più comuni sono la fase offensiva, quella difensiva e le transizioni positive e negative. In più, ognuna di queste fasi può essere ulteriormente sezionata per lavorare ancora più a fondo sui dettagli (esempi: costruzione dal basso in fase di possesso, pressing nella metà campo avversaria)

3. Allenamento fisico

Si tratta delle capacità corporee del giocatore. Si divide anch'essa in più aspetti, tra i quali forza, velocità, resistenza, agilità, coordinazione e rapidità. Ognuno di questi aspetti contribuisce alla prestazione atletica, permettendo ai giocatori di affrontare la competizione da un punto di vista fisico.

In quest'area possiamo includere tutte le esercitazioni svolte senza palla, e tutte le esercitazioni in cui la palla è utilizzata non per migliorare gli aspetti tecnici, ma per sviluppare le componenti fisiche in maniera più divertente e partecipativa.

Queste componenti trovano molto spazio all'interno di una comune sessione d'allenamento. Gli addetti ai lavori conoscono bene questi aspetti e sanno che ognuno di essi deve essere considerato almeno una volta all'interno del micro-ciclo settimanale.

Indipendentemente dalla categoria nella quale alleni e quante sessioni svolgi settimanalmente, sono sicuro che riesci a ritagliare dei momenti per migliorare, ad esempio, il controllo orientato o il tiro (tecnica), la fase difensiva o offensiva (tattica), rapidità o resistenza (fisico).

E adesso veniamo a noi. Cosa manca?

Allenamento mentale: la caratteristica che devi assolutamente integrare all'interno dei tuoi allenamenti

È ora di concentrarci sull'aspetto mentale, l'elemento cruciale che valorizza tutte le componenti precedentemente analizzate. Infatti, esso è in grado di distruggere o elevare all'ennesima potenza tutto il resto del tuo lavoro.

Ti è mai capitato di avere un giocatore pronto dal punto di vista fisico, tecnico e tattico, ma che alla prima difficoltà della partita smette di giocare o comunque non riesce a mettere in pratica il lavoro settimanale?

Credo di sì.

Durante una partita o una fase critica della stagione può succedere di tutto, e possedere gli strumenti necessari per fronteggiare l'altalena delle emozioni è fondamentale.

Di seguito, ti elenco alcune tra le situazioni più comuni in grado di destabilizzare i giocatori emotivamente fragili e portarli al nervosismo, compromettendone la prestazione:

  • Critiche dagli spalti

  • Svantaggio nel punteggio

  • Litigio con un avversario

  • Svista arbitrale

  • Proprio errore individuale

Queste sono solo alcune delle cause più frequenti di destabilizzazione emotiva.

Durante la mia carriera da allenatore, ho incontrato diversi giocatori che mi hanno confessato di sentirsi particolarmente sotto pressione quando durante la partita mandavo a riscaldare un altro giocatore del loro stesso ruolo. La paura di essere sostituiti gli rendeva ogni giocata più difficile da eseguire.

Per cui, il grande passo che devi fare come come allenatore, è introdurre nelle tue sessioni una componente che porti il giocatore a migliorare il suo autocontrollo emotivo.

Autocontrollo emotivo: esercitazioni pratiche

Di seguito ti offro qualche consiglio pratico per rendere il tuo allenamento più realistico, in modo tale da sviluppare nei giocatori. Si tratta di esercitazioni pratiche semplici ma efficaci, che non stravolgeranno la tua settimana tipo ma si integreranno per costituire un valore aggiunto.

Eccole:

1. Alta pressione

Esercitazione: Crea uno scenario di gioco in cui i giocatori si affrontano in un duello 1v1 e hanno solo 5" di tempo per poter fare gol in porticine o in porte grandi difese dai portieri.

Obiettivo: Migliorare la capacità di rimanere calmi e concentrati in situazioni di stress.

2. Simulazione delle critiche dagli spalti

Esercitazione: Organizza un triangolare in cui la squadra che a turno riposa ha la libertà di poter innervosire i giocatori che in quel momento stanno giocando la partita. Si devono comportare come il pubblico nelle partite ufficiali.

Obiettivo: Aiutare i giocatori a ignorare le distrazioni esterne e a resistere alle eventuali critiche.

3. Il provocatore

Esercitazione: Prima dell'allenamento, incarica segretamente un giocatore di comportarsi come un provocatore durante le esercitazioni di quel giorno.

Obiettivo: Riuscire a gestire un conflitto in campo e ritrovare immediatamente la serenità per continuare a giocare.

4. Partite a tema con regole speciali

Esercizio: Organizza partite a tema con regole specifiche e inusuali. Tra queste puoi impostare il divieto di protestare per le decisioni arbitrali, oppure il divieto di lamentarsi per gli errori dei compagni. Le penalità possono variare dal subire un rigore contro oppure nel giocare momentaneamente in inferiorità numerica con l'esclusione del giocatore autore dell'infrazione della regola.

Obiettivo: Rafforzare l'autocontrollo, il rispetto delle regole, e accettare l'eventualità di una svista arbitrale.

5. Simulazione dello svantaggio

Esercitazione: Crea situazioni in cui la squadra deve rimontare uno svantaggio iniziale impostato prima di iniziare la gara. Lo svantaggio può essere di uno o due gol. Eventualmente è possibile inserire anche il fattore tempo per un ulteriore senso di urgenza.

Obiettivo: Migliorare la capacità di rimanere lucidi nella fasi difficili di una partita.

6. Partita con interruzioni (la più odiata dai giocatori)

Esercitazione: Imposta partite in cui interrompi frequentemente il gioco e chiedi ai giocatori di assumere posizioni prestabilite come un corner a sfavore, una rimessa laterale in zona d'attacco, oppure di ritrovare la loro posizione iniziale di gioco.

Obiettivo: Allenare la capacità di rimanere concentrati durante le fasi spezzettate di una partita.

7. Risoluzione di un problema tattico

Esercitazione: Presenta situazioni di gioco che possono stravolgersi da un momento all'altro. Un esempio può essere la classica gestione di una transizione negativa, in cui i giocatori hanno il compito di cambiare immediatamente mentalità e risolvere un nuovo scenario tattico inaspettato.

Obiettivo: Rafforza la capacità di rimanere lucidi e prendere decisioni efficaci anche in situazioni complicate.

Conclusioni

Questi sono solo alcuni esempi pratici con i quali puoi lavorare sull'aspetto mentale dei giocatori dal punto di vista situazionale. Naturalmente dietro un atleta forte mentalmente ci sono percorsi specifici che possono essere svolti individualmente anche fuori dal campo. Detto questo, puoi iniziare a integrare le esercitazioni proposte, oppure sei libero di mescolarle tra loro o modificarle a tuo piacimento.

L'allenatore sei tu, e nessuno meglio di te conosce la tua squadra e ciò di cui ha bisogno.

Integrare l'allenamento mentale nelle sessioni di allenamento calcistico è un passo fondamentale per ottenere il massimo rendimento dai giocatori, sia individualmente che come squadra. Abbiamo esplorato come gli aspetti tecnici, tattici e fisici siano essenziali, ma è proprio l'elemento mentale che spesso fa la differenza tra una prestazione mediocre e una eccellente.

Ricorda, un giocatore mentalmente forte è più capace di affrontare critiche, svantaggi e altre difficoltà senza perdere la calma e la lucidità necessarie per performare al meglio.

Investire nell'allenamento mentale significa investire nel successo a lungo termine della tua squadra.

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Il leader in panchina


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